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SAPORI DI VIAGGIO

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SAPORI DI VIAGGIO / Storie di Piatti - Food Stories

FORLI’ - CESENA - RAVENNA - RIMINI

FORLI’ - CESENA - RAVENNA - RIMINI
La cucina romagnola è ricca di piatti e ricette nate da antiche tradizioni che traggono le loro origini dall’antico mondo contadino. Data la sua vicinanza con la costa e il rapporto inevitabilmente intenso con il mare, decisivo è l'apporto della cultura marinara, tuttavia la cucina romagnola tradizionale ne fa un uso relativamente ridotto, dato che è la terra e il lavoro dei campi che hanno sempre avuto la superiorità sul mare. La produzione casearia di maggior pregio proviene dalle colline del cesenate. Il più famoso gastronomo romagnolo è stato senza dubbio Pellegrino Artusi (1820-1911), nativo di Forlimpopoli. L'opera dell'Artusi attinge in gran parte dalle tradizioni della cucina romagnola la cui identità è stata più volte associata a qualcosa di più di una lista di piatti caratteristici, piuttosto un complesso di saperi soprattutto popolari che sfidano il tempo e non sono andati perduti.
The cuisine in Romagna is a blend of flavours and customs, coming from a long tradition of growing olives, cooking meat and fish on terracotta tiles and making cheese. Pasta is dominant throughout the region, thanks to the local farming of wheat. Bread is also found in various shapes and sizes, such as the typical piadina, a soft, flat and typical bread made in this area. Along the coast of Romagna, many types of fish and seafood are also available, although the core traditions of the local recipes are mainly connected to the countryside and the peasants’ world. Pellegrino Artusi (1820-1911) a famous gourmet from Romagna, described the Romagna cuisine as a combination of savours and knowledge which were safeguarded across the centuries and never got lost.

Piadina Romagnola: Il primo documento storico conosciuto che parla della "piada", risale al 1371, alla descrizione della Romagna compilata dal Cardinale Angelico, nella quale tra i tributi che la città di Modigliana doveva pagare alla Camera Apostolica figuravano 2 piade. Fu Giovanni Pascoli a dare dignità culturale alla piada, un cibo povero diffuso tra i ceti meno abbienti. In una nota di presentazione del poemetto "La Piada", pubblicata nel 1900, Pascoli scriveva: "Piada, pieda, pida, pié, si chiama dai romagnoli la spianata di grano o di granoturco o mista, che è il cibo della povera gente; e si intride senza lievito; e si cuoce in una teglia di argilla, che si chiama testo, sopra il focolare, che si chiama arola ...". La piada diventava così il simbolo della Romagna, sinonimo della casa, della terra natale. Da Max David, giornalista e scrittore, la piadina venne definita come "la più romagnola delle specialità romagnole".
Piadina or Piada: This is a thin Italian flatbread, typically prepared in the Romagna region (Forlì-Cesena, Ravenna and Rimini). It is usually made with white flour, lard or olive oil, salt and water. The dough was traditionally cooked on a terracotta dish (called teggia), although nowadays flat pans or electric griddles are commonly used. Piadina is in the list of the traditional regional food products of Italy of the Emilia-Romagna Region. The origin of the word "piadina" is uncertain: it was probably borrowed from the Greek word for focaccia or from other languages. The term "Piada" was officialized by the Italian poet Giovanni Pascoli in 1900. Piadine are usually sold in specialized kiosks (called piadinerie) filled with a variety of cheeses, cold cuts and vegetables, but also with sweet fillings such as jam or Nutella. There may be small differences depending on the zone of production. Piadine produced around Ravenna are generally thicker, while those produced around Rimini and the Marche region are thinner and the diameter is greater.

Strozzapreti: Antica, tipica, pasta corta, a forma di grossi cannelli lunghi un pollice, non sempre agevoli da mangiare (da cui il nome che allude malignamente alla proverbiale golosità dei preti). Gli strozzapreti nascono ovviamente come pasta da cuocere nei giorni di festa o d'uso borghese, non essendo mai stata nessuna pasta da cuocere per tutto l'Ottocento e addirittura fino ai primi decenni del Novecento un abituale alimento contadino e neanche popolare cittadino, come oggi invece a torto si ritiene, a causa dell'alto costo del grano e delle farine di grano. Nonostante l'industria ormai produca anche questo formato, non c'è dubbio che la preparazione tipica degli strozzapreti è casalinga. Questo tipo di pasta, nell'immaginario italiano moderno considerata molto rustica e rozza, si condisce normalmente con ragù con sughi a base di panna.
Strozzapreti (Priest-Chokers): Amongst the pasta dishes, which also include favourites like passatelli and garganelli, strozzapreti dominate the scene. These are thin strips of pasta 4/5 cm long made with flour, water and salt. Once you spread on your working table a thick and homogeneous sheet of pasta dough, you may cut it in strips 1 cm wide, then you twist these among your palms, with a sharp and quick movement. These pasta strings are cooked in boiling water and traditionally dressed with a meat ragout or with strigoli. According to legends, the origin of the name goes back to the tradition of the women from Romagna preparing this type of pasta for the local priest, while the husbands, evidently a little bit more anticlerical, wished the priest would choke while he was stuffing himself with it.

Squacquerone di Romagna DOP: Formaggio a pasta molle e a maturazione brevissima, prodotto con latte vaccino intero. Si produce in Romagna. E non va confuso con uno squacquerone comune. Esistono notizie certe della sua preparazione nel XIX secolo, in quanto viene citato in una lettera del cardinale Carlo Bellisomi vescovo di Cesena; tuttavia la tradizione popolare fa risalire la sua origine al I secolo d.C. Ottimo quando accompagna la tipica Piadina Romagnola.
Squacquerone cheese: The name squacquerone comes from the Romagna dialect word squäquerón, which means "that melts"; squacquerone is indeed a fresh cream cheese that farmers used to produce in winter, as it is highly perishable. The first written mentions of squacquerone date back to February 15, 1800. On that occasion, Cardinal Bellisomi, who was taking part in a papal conclave, wrote a letter asking why the creamy cheese he was waiting for hadn't been delivered yet. In another letter he expressed his relief for having received the cheese in good condition. Squacquerone is produced with fresh and preservative-free pasteurized whole Italian milk. It has pearl-coloured paste and no crust. Its scent is as delicate as its taste!

Sangiovese (il sangue della Romagna): Il sangiovese, romagnolo di nome e di fatto, scorre abbondante sulle tavole della Romagna. E’ un prodotto importante della tradizione romagnola e uno specchio del territorio e dell’orgoglio locale. Pur rappresentando una grande risorsa per la viticoltura italiana in genere, dal momento che il vitigno sangiovese è assai diffuso a livello nazionale e concorre alla produzione di vini di grande forza e sapore come, ad esempio, il Chianti ed il Brunello di Montalcino. Si dice che il sangiovese della Romagna contenga il carattere dei romagnoli: franco, esuberante, schietto robusto e ospitale e nello stesso tempo ruvido, all'esterno, ma sincero e delicato, all'interno. Il sangiovese di Romagna Doc viene prodotto da uve raccolte in un’ampia zona collinare compresa nelle provincie di Bologna, Forlì–Cesena, Rimini e Ravenna ed è stato il primo ad essere riconosciuto tra i vini Doc nel comprensorio romagnolo. Il sangiovese di Romagna Doc si abbina bene ad antipasti a base di salumi, a piatti a base di carni rosse, arrosti misti e grigliate, a primi piatti di pasta secca o ripiena con sughi di carne e pomodoro, a parmigiano e grana stagionati e formaggio di fossa. Il sangiovese superiore è più adatto a pietanze come brasato, selvaggina di piuma e faraona. Va servito a temperatura di cantina.
Sangiovese: This is a red Italian wine grape variety that derives its name from the Latin sanguis Jovis, "the blood of Jove".Though it is the grape of Romagna it is most famous as the only component of Brunello di Montalcino and Rosso di Montalcino and the main component of the blend Chianti, Carmignano, Vino Nobile di Montepulciano and Morellino di Scansano, although it can also be used to make varietal wines such as Sangiovese di Romagna. Sangiovese was already well known by the 16th century. At least fourteen Sangiovese clones exist, of which Brunello is one of the best regarded. Young Sangiovese has fresh fruity flavors of strawberry and a little spiciness, but it readily takes on oaky, even tarry, flavors when aged in barrels.

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